Questionario per la rilevazione dei professionisti operanti in Italia nell’ambito delle cure palliative

Progetto svolto in collaborazione con il Ministero della Salute e con la FNOMCEO per la determinazione del fabbisogno per professionisti sanitari nella rete delle Cure Palliative, a livello nazionale, al fine di fornire alle Istituzioni preposte un valido supporto per una adeguata programmazione sanitaria e formativa

Lettera professionisti Operatori CP

questionario

campagna vaccinale anti_COVID19 infermieri

Il Coordinamento Regionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche di Regione Lombardia, attraverso ufficiale istanza al medesimo ente e alle rispettive ATS di competenza, ha ottenuto l’inclusione degli infermieri liberi professionisti nella campagna vaccinale antiCOVID-19.

In una fase immediatamente successiva, è stato possibile ottenere detta inclusione anche per gli infermieri regolarmente iscritti all’Ordine che svolgono attività lavorativa in strutture e servizi territoriali non immediatamente inclusi nella prima fase, nonché i professionisti che lavorano territorio elvetico.

Si chiede pertanto a tutti gli infermieri interessati, di comunicare il proprio interesse alla vaccinazione trasmettendo obbligatoriamente i seguenti dati:

  • cognome nome
  • data di nascita
  • luogo di lavoro
  • recapito telefonico
  • indirizzo mail
  • indirizzo pec

al seguente indirizzo mail: info@opicomo.it.

L’elenco nominale, verrà trasmesso da OPI Como ad ATS Insubria con cadenza settimanale.

Il presente invito è rivolto unicamente agli iscritti all’OPI di Como.

Sono da ritenersi esclusi tutti coloro per i quali le strutture di riferimento possano altresì garantire la vaccinazione attraverso canali interni o accordi già in essere.

Per qualsiasi ulteriore chiarimento contattare la segreteria dell’Ordine. (tel. 031/300218).

Infermieri liberi professionisti, risorsa anche per il servizio pubblico. Ecco il Vademecum FNOPI

Quasi due milioni di cittadini in media fanno ricorso ogni anno a un infermiere privato per avere assistenza continuativa e 1,6 milioni per prestazioni una tantum per un valore complessivo, secondo un’analisi del Censis di oltre 850 milioni. E oltre un terzo sono quelli spesi dai pazienti con patologie oncologiche con una diagnosi da meno di cinque anni (quelli cioè che hanno necessità maggiore di continuità assistenziale) rispetto ai circa 2 miliardi per l’assistenza domiciliare privata spesi sempre dai malati oncologici. continua

Vademecum Fnopi libera professione – revisione 2020

Lettera del Coordinamento degli Ordini lombardi al Presidente Attilio Fontana

Lettera del Coordinamento degli Ordini lombardi al Presidente Fontana.

Comunicato stampa del presidente OPI Como dott. Dario Cremonesi pubblicato su:

Il 20 novembre 2020 alle ore 18.00, il presidente, dott. Dario Cremonesi, è stato  ospite indiretta a “CiaoComo” con Marco Romualdi. 

intervista

Celebrazione eucaristica – commemorazione sanitari scomparsi

Sabato 5 settembre alle 18.15 presso il Duomo di Como si terrà una celebrazione eucaristica a ringraziamento dei medici ed infermieri direttamente coinvolti nell’emergenza #nuovocoronavirus.

Dopo la celebrazione si terrà un momento di raccoglimento in memoria dei colleghi deceduti in tale emergenza.

Tutti i colleghi intenzionati a partecipare sono pregati di inviare una mail con i recapiti telefonici a info@opicomo.it oppure telefonando allo 031.300.318.

 

articolo “La Provincia”

Ai tempi del Corona Virus

Essere infermieri al tempo del Corona Virus: non puoi sceglierlo, ti ci ritrovi in mezzo.

Giorno dopo giorno abbiamo visto i nostri reparti trasformarsi, abbiamo visto i nostri pazienti trasferirsi e abbiamo visto cambiare il nostro ambiente quotidiano.

Dall’inizio dell’emergenza sono stati messi in atto tutti i protocolli necessari a creare adeguati percorsi dedicati ai pazienti infetti e potenzialmente tali: cartellonistica di allerta in tutti i corridoi, chiusura di spazi comuni e riduzione dell’afflusso dei visitatori.

Ma il grande cambiamento lo si vive in reparto, dove si passa la maggior parte del turno. Un turno che inizia venti minuti prima, ma anche mezz’ora prima del previsto. Perché ai tempi del Corona Virus, nei reparti dedicati, tutto il personale deve vestirsi ed isolarsi in modo completo indossando tutti i dispositivi di protezione individuale (DPI) necessari: si inizia con una divisa in TNT monouso, si prosegue con il primo paio di guanti, calzari ben scocciati ai pantaloni, un copri capo stile “burqa” che lascia fuori solo gli occhi; si continua con il camice che arriva fin sotto alle ginocchia e al quale si scoccia il secondo paio di guanti. Infine, si indossano gli occhiali o la visiera protettiva ed il terzo paio di guanti. Tutte queste procedure fatte come un rituale, in silenzio, aiutati dai propri colleghi, e già da subito si intuisce l’aumentato senso di unità con i colleghi, dove reciprocamente si affida la propria sicurezza al collega affinché ci si aiuti nella vestizione che non si può fare da soli.

La nostra forza è poter contare sui propri compagni di viaggio, sapere che dove non arrivi tu arriva il tuo collega. Quando ti vedono stanco, affaticato, affannato sotto a quella tuta impermeabile con gli occhiali appannati dal caldo insopportabile che ti limitano la visuale, sono proprio i tuoi colleghi a metterti una mano sulla spalla e a dirti “vai tranquillo, siediti un attimo e riposati, proseguo io con la terapia”.

Ai tempi del Corona Virus non è facile fare l’infermiere, né tanto meno essere infermiere: tutto ciò che hai fatto fin qui diventa irrilevante, entri in un mondo completamente nuovo, familiare sì ma nuovo.

Quell’idea di dover chiudere le porte delle stanze per isolare i pazienti e non poterli vedere dal corridoio mentre passi buttando un’occhiata alla stanza; quell’idea di dover passare il minor tempo possibile col paziente per ridurre le probabilità di contagio; quell’idea che l’unica speranza che quel paziente ha sei tu, che gli porti i saluti di un familiare sentito al telefono o in videochiamata con la voce tremante e spaventata.

Ai tempi del Corona Virus, per noi infermieri non esiste l’ Home Working, perché noi da casa dobbiamo uscire: usciamo di casa con un unico obiettivo, fare in modo che i nostri pazienti, a casa, ci possano tornare.

Ai tempi del Corona Virus scopri nuovi valori, nuove risorse, nuove paure. Cambiano i modi di salutarsi, il modo di relazionarsi, impari a comunicare con gli occhi che sono ormai l’unica parte appena visibile dietro gli occhiali protettivi. Ma si continua a lottare insieme a chi, con te, si ritrova isolato in una realtà quasi sospesa: dove la differenza la fa il risultato di un tampone.

Ai tempi del Corona Virus noi infermieri ci siamo, come ci siamo sempre stati, e ci saremo anche dopo.

Per il Gruppo Giovani Infermieri  Alessandro D’Angelo – Marco Cavallasca